Metodi di installazione e configurazione

L’evoluzione dell’integrazione architettonica dei moduli con le strutture degli edifici negli ultimi anni ha subito una notevole accelerazione grazie alla costante innovazione nelle metodologie di produzione dei moduli stessi, i quali per dimensioni e per caratteristiche sono in grado di sostituire integralmente alcuni componenti.

Si possono definire tre macro­tipologie d’integrazione architettonica degli impianti fotovoltaici:

  • Impianti non integrati
  • Impianti parzialmente integrati
  • Impianti con integrazione

L’impianto non integrato è l’impianto con moduli installati al suolo, ovvero con moduli collocati sugli elementi di arredo urbano e viario, sulle superfici esterne degli involucri di edifici, di fabbricati e strutture edilizie di qualsiasi funzione e destinazione con modalità diverse da quelle previste per le tipologie 2) e 3).

L’impianto parzialmente integrato è l’impianto i cui moduli sono posizionati secondo le tipologie elencate in tabella 3.1, su elementi di arredo urbano e viario, superfici esterne degli involucri di edifici, fabbricati e strutture edilizie di qualsiasi funzione e destinazione senza sostituire il materiale da costruzione delle stesse strutture. I moduli sono installati in modo complanare al piano tangente o ai piani tangenti del tetto ad una altezza limitata.

Tabella 3.1
  1. Moduli fotovoltaici installati su tetti piani ovvero su coperture con pendenze fino a 5°
  2. Moduli fotovoltaici installati su tetti a falda
  3. Moduli fotovoltaici installati su tetti aventi caratteristiche
  4. Moduli fotovoltaici installati in qualità di frangisole

L’impianto con integrazione architettonica è l’impianto in cui i moduli sostituiscono, in tutto o in parte, la funzione di elementi architettonici di edifici quali coperture, superfici opache verticali, superfici trasparenti o semitrasparenti sulle coperture, superfici apribili e assimilabili (porte,finestre e vetrine anche se non apribili comprensive degli infissi). I moduli quindi sono progettati e realizzati per svolgere non solo la funzione di produzione di energia elettrica, ma anche funzioni architettoniche come la protezione o regolazione termica dell’edificio (i moduli devono garantire il mantenimento dei livelli di fabbisogno energetico dell’edificio ed avere una transmittanza termica comparabile con quella del componente architettonico sostituito), la tenuta all’acqua e conseguente impermeabilizzazione della struttura edilizia sottesa e la tenuta meccanica comparabile con quella dell’elemento edilizio sostituito.